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venerdì 30 marzo 2012

Pedofilo arrestato a Teramo. Molestava ragazzine online


Teramo: Preferiva video e foto di giovanissime ed ingenue undicenni, il pedofilo arrestato dalla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Teramo. In casa, sequestrati pc e svariato materiale informatico. L’uomo, un 33enne del luogo, per adescare le ragazzine, si spacciava per un 15enne e sotto mentite spoglie, contattava via chat le “coetanee”, per poi richiedere foto e video osé. “Gli investigatori della Sezione Polizia Postale di Teramo e del Compartimento di Pescara – si legge in una nota della Questura - hanno accertato che il pedofilo, dopo essersi guadagnato la fiducia delle vittime, chiedeva loro foto e video, altrimenti lui sarebbe riuscito comunque ad acquisirle da solo e le avrebbe poi pubblicate sulla rete internet. Usando la cosiddetta tecnica del “grooming” instaurava con le giovani un rapporto di amicizia e, per carpire la loro fiducia e per rendere più credibile la propria identità, inviava a loro alcune foto di un ragazzo di bella presenza e dell’età apparente di circa 15/17 anni. Ottenuta la fiducia delle vittime prescelte, ragazzine dimoranti in varie regioni,iniziava a chiedere loro di farsi vedere nude tramite la webcam (scusandosi perché la sua era guasta) o chiedeva di scattarsi alcune foto e poi inviargliele tramite la chat. Quando non riusciva “con le buone” riusciva ad ottenere quello che voleva minacciando le sue vittime, dicendo di essere un hacker e di essere quindi capace di entrare nel loro computer e di impossessarsi di tutto quello che voleva, minacciandole anche che avrebbe diffuso tutto su internet e inviato un virus distruttivo al loro computer”. Entrato in possesso di foto o filmati, l’uomo proseguiva a minacciare le vittime chiedendo altro materiale. Per la prevenzione della pedofilia on-line, la Questura consiglia la visione del filmato sul link http://www.youtube.com/watch? .  http://www.notiziedizona.it/2012/03/29/pedofilo-arrestato-a-teramo-molestava-ragazzine-online/

martedì 20 marzo 2012

Tutti i pericoli della pedofilia


È un’attività che non conosce battute d’arresto: i siti pedopornografici sono in aumento nonostante i controlli della Polizia Postale. Impariamo a proteggere i nostri figli. Il fenomeno della pedofilia on-line è sempre più attivo e pericoloso. I bambini e gli adolescenti adescati da personaggi balordi sono in costante aumento. Il fenomeno è dovuto in parte all’iniziazione sempre più precoce dell’utilizzo della mezza internet ed in parte alla crescente diffusione di telefoni cellulari di ultima generazione. La comunicazione si sta evolvendo e sta cambiando sempre più, quindi non solo internet ma anche e soprattutto i cellulari dovrebbero essere monitorati dagli adulti. La comunicazione a misura di bambino Il balordo in cerca della sua vittima è un esperto del linguaggio dei bambini, sia per esperienza sia per informazioni che circolano nel web. Inoltre, è in grado di inserirsi nelle community dei ragazzini, riuscendo ad avere tutte le notizie di cui può aver bisogno per scegliere la sua prossima vittima. Il pedofilo sceglie con cura meticolosa il soggetto verso cui dirigere il suo interesse, generalmente cerca affinità di hobby o beniamini della musica e dello sport, affinando così le competenze che debbono ben intersecarsi con quelle del bambino prescelto. Neanche a dirlo, “lui” si inserisce nelle community con nome, età e città falsi. Prima di mettere a segno l’abbordaggio o la violenza è in grado di lasciar passare anche dei mesi. Il malintenzionato sa come guadagnarsi la fiducia del bambino ed è la persona che sa aspettare per essere certo della “buona riuscita” della sua impresa. Difendere i bambini dal pericolo dell’abuso Gli oratori ed i giardini erano le piazze dove i ragazzi si incontravano e dove nascevano le amicizie. Oggi i ragazzi crescono al chiuso della propria stanza con la compagnia del cellulare e del monitor del computer. La rete offre una vasta gamma di incontri tra chat e community, tutte vissute all’ombra degli occhi vigili dei genitori. In un’indagine di qualche anno fa, dove veniva chiesto ai bambini sul come venivano attivate le amicizie in internet, le risposte sono state: la chat per il 32,7%, le e-mail per il 30,7%, il 19,3% i giochi di ruolo, scrivere su un forum l’8,7% o su di un blog il 5,3%. Inoltre, la maggioranza del campione intervistato nell’indagine del 2008 ovvero il 94,1% gli adolescenti ha risposto di non aver mai incontrato dal vivo una persona conosciuta su Internet. Ma il 5,9% degli intervistati ha avuto un contatto dal vivo. Anche se fosse stato soltanto lo 0,1% ad aver corso il rischio di cadere nelle reti di un pedofilo, ci sentiamo di offrire i nostri solo a quell’esiguo numero di genitori al fine di proteggere al meglio i propri figli dal rischio. La prevenzione è la miglior difesa Alcuni consigli utili, ma non va dimenticato che è di fondamentale importanza il rapporto di fiducia tra genitori e bambini, inoltre, prevenire vuol dire educare, quindi niente metafore: per difendersi devono conoscere. Attenzione a non generare nei bambini una forma di sfiducia generalizzata verso il mondo dei grandi: “La maggior parte degli adulti è buona e ci si può fidare, alcuni però non lo sono, ecco perché è bene controllare sempre chi è l’altro e nel dubbio chiedere alla mamma o al papà.”; Per affrontare l’argomento pedofilia con serenità, è necessario raccogliere più informazioni possibili e non provare imbarazzo nel parlarne; Se parlare dell’argomento con i vostri figli vi imbarazza, lasciate che siano gli insegnati dei vostri figli a parlarne; Per quanto possa essere doloroso, informate i bambini che il sesso con gli adulti è una cosa sbagliata; Per parlare di pedofilia usate un linguaggio adatto a loro senza, però, nascondere i termini chiari del problema e cercate di fare molta attenzione alle loro domande; Al primo sospetto di un abuso cercate di capire meglio come stanno le cose, senza perdere tempo e senza titubanza anche se il molestatore fa parte del vostro gruppo familiare o amicale, il 70% delle violenze avviene in famiglia; Instaurate con i vostri figli un dialogo quotidiano e aperto a ogni argomento; Insegnate ai bambini ad usare Internet ed il cellulare in modo appropriato e soprattutto a non far inviare le loro foto ad indirizzi non conosciuti; Non fateli sentire mai soli, perché la solitudine li rende fragili. http://www.guidagenitori.it/la-crescita/sicurezza/1047-tutti-i-pericoli-della-pedofilia/

venerdì 2 marzo 2012

Come operano i pedofili. Il caso di Finale Ligure e del pedofilo Giovanni Bocchio.

Alcuni giorni fa si è tenuto il processo di terzo grado in Cassazione che ha confermato la condanna di Giovanni Bocchio, 63enne residente nell’alessandrino, per abusi sessuali su una bambina adescata in un centro balneare di Finale Ligure.
Da evidenziare che Bocchio era già stato condannato in primo e secondo grado ma malgrado quello non ha mai scontato un solo giorno di carcere.
A difenderlo due importantissimi studi legali, quello del noto prof. Coppi e quello dell’avv. Andrea Vernazza, il cui nome è risuonato nei giorni scorsi nelle cronache nazionali in quanto legale di Giovanni Antonio Rasero, assolto in secondo grado (dopo una condanna in primo a 26 anni) per l’uccisione del piccolo Alessandro, di 8 mesi.
I genitori della bambina, all’epoca degli abusi di anni 5, sono stati invece seguiti per la parte civile dal legale Andrea Carminati e per la parte penale dall’avvocato di Prometeo, Stefano Paganelli.
Non riporterò quanto emerso dall’udienza: di questo caso parleremo a breve pubblicando per intero la sentenza di condanna con le relative motivazioni. Ciò che questo caso in realtà serve è per evidenziare ancora una volta il modus operandi di questi predatori di bambini.
Parlando con la mamma della bimba (bimba che oggi è una meraviglia e sta tornando alla giusta meritata vita!!!!) è emerso che tra i ricatti usati dal pedofilo per far tacere la bambina ci siano state minacce di questo tipo:
il pedofilo sapendo che la madre deve prendere l’insulina per il diabete diceva “se parli la tua mamma si ammalerà” e quindi quando la donna è stata male, la bambina ha avuto la conferma che il pedofilo aveva ragione.
Sapendo della crisi in corso tra i genitori (crisi esplosa poi per le pressioni del processo e che ha portato ad una separazione), l’astuto pedofilo ancora una volta ha sfruttato la situazione a suo favore, dicendo alla piccola che se avesse parlato “i suoi genitori si sarebbero lasciati”.
I pedofili ricordatevelo sono dei codardi. Altrimenti se la prenderebbero con loro pari, in gradi di difendersi. E usano dei mezzi come questo del sig. Bocchio, per spaventare i bambini.
Ecco perché ai vostri piccoli dovete parlare. E dire loro, una cosa che noi usiamo durante i nostri percorsi e le nostre conferenze: dite ai vostri figli che nessuno farà a voi del male, che nessuno vi porterà via o che vi accadrà qualcosa di brutto. Qualsiasi cosa loro vi raccontino. Anzi sappiano che vi devono raccontare qualsiasi cosa, soprattutto se si sentono minacciati da qualcuno.
Un qualcuno come Giovanni Bocchio che in questi giorni di sole entrerà in carcere.
L’unico posto al mondo dove le frasi contro i bambini , come quelle sentite durante il processo, (le frasi, figuriamoci gli atti) non sono tollerate.
L’unico posto al mondo dove chi è pedofilo, prega ogni singolo istante della lunga interminabile giornata, di non esserlo più…
http://www.massimilianofrassi.it/blog/come-operano-i-pedofili-il-caso-di-finale-ligure-e-del-pedofilo-giovanni-bocchio.html

La disposizione degli articoli e?