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giovedì 15 dicembre 2011

Come possiamo aiutare bambini e adolescenti abusati




Come possiamo aiutare bambini e adolescenti abusati

Il silenzio non aiuta a star meglio, ma lascia semplicemente sola la persona con la sua sofferenza. Ricordare fa stare meglio… sia gli adulti che i bambini

Come possiamo aiutare i bambini e gli adolescenti che hanno subito abusi
I bambini cha hanno vissuto l’esperienza del maltrattamento fisico e dell’abuso sessuale, o le ragazze che hanno vissuto esperienze di violenza o stupro, hanno necessariamente bisogno di un sostegno psicologico, e molto spesso di una vera e propria psicoterapia.
Molto spesso i servizi sociali ed il Tribunale sottovalutano le conseguenze altamente distruttive del maltrattamento nei primi anni di vita di un individuo, ed elaborano progetti di affidamento, adozione, inserimento in comunità che non contemplato l’intervento dello psicologo o del neuropsichiatria infantile.

L’amore di una nuova famiglia, o il ritorno nella vecchia famiglia bonificata della persona che abusava sessualmente (per esempio nei casi della madri che si separano dei padri abusanti), non sono da soli sufficienti nella maggior parte dei casi a risanare le ferite delle violenze subite per anni dal minore.
Le ferite sono troppo profonde e intaccano la struttura del minore; non possiamo illuderci che facendo finta di non vederle si rimarginino o che i nuovi genitori possano da soli essere in grado di curarle.
In molti casi l’assenza di un intervento psicologico sulla piccola vittima di abusi sessuali o di gravi maltrattamenti fisici contribuisce a far fallire le adozioni, gli affidamenti o gli inserimenti in comunità.
Forniamo alcuni spunti di riflessione circa gli elementi che secondo noi dovrebbe contenere un intervento psicologico con un bambino che ha subito violenze fisiche, sessuali, psicologiche o gravi trascuratezze (per approfondimenti “Cristina Roccia:

Riflessioni cliniche sulla psicoterapia di bambini e adolescenti traumatizzati” qui di seguito riportato):
- Una diagnosi accurata sul problema presentato dal bambino o dall’adolescente, diagnosi che deve essere sia nosografica che funzionale.
- Qualora si ritenga necessaria una psicoterapia, o anche solo un sostegno psicologico, prevedere il coinvolgimento della famiglia
(sia che si tratti di famiglia adottiva, affidataria, o di una madre che si è separata dall’abusante), o degli educatori della comunità in cui il minore è collocato.
Il sostegno agli adulti che si occupano del bambino è fondamentale perché il minore abusato probabilmente presenterà delle problematiche così complesse che non possono essere padroneggiate dalla sola famiglia senza l’aiuto di un operatore esterno.
- Mettere il minore in situazione di sicurezza.
Nessun intervento psicoterapico può essere attuato se il bambino non viene adeguatamente protetto.
E’ impensabile curare un bambino mentre viene maltrattato fisicamente o subisce abusi o molestie sessuali.
Prima di qualsiasi intervento bisogna interrompere gli abusi.
- Instaurare con il minore una relazione empatica che gli consenta a poco a poco di aprirsi e di comunicare gli abusi subiti, i maltrattamenti, gli abbandoni che ha vissuto, ma anche i sentimenti ad essi correlati.
- Il trauma deve essere affrontato direttamente e non lasciato come “sottinteso”.
Qualunque cosa sia successa al minore parlarne gli farà bene, anche se occorre scegliere con accuratezza il momento giusto rispettando i tempi del bambino.
- “Ricostruire il mondo interno del minore” che è stato pesantemente danneggiato dall’abuso sessuale e dal maltrattamento
Aiutare il minore a fidarsi nuovamente del mondo.
Le vittime di gravi maltrattamenti e abusi sessuali, in particolare se intrafamigliari come l’incesto, non si fidano di nessuno e questo li espone a una situazione di ansia cronica ed a potenziali nuovi abbandoni affettivi
(rifiutano gli adulti che si prendono cura di loro per paura di essere nuovamente fregati, e questo li espone al rischio di essere allontanati e rifiutati). (Cristina Roccia http://it.netlog.com/go/out/url=http%3A%2F%2Fwww.synergiacentrotrauma.it%2Fmodules%2Fwfsection%2Farticle.php%3Farticleid%3D91

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