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lunedì 30 gennaio 2012
Le mie bimbe molestate e lui libero e tranquillo. Perché?
Le mie bimbe molestate e lui libero e tranquillo. Perché?
Raccogliamo lo sfogo disperato di una madre. La cui vita, da alcuni anni, ha subito un brusco arresto ed una altrettanto brusca inversione di tendenza. La causa: il peggiore dei mali. Quello che a volte sembra surclassare il più forte dei tumori, resistente pure alle più moderne chemioterapie: l’abuso.
Nel suo caso verso la propria vita: quella rappresentata da due bambine, all’epoca dei fatti di 3 e 8 anni.
Bimbe che da un po’ di tempo non stanno bene ed hanno tutta una serie di malesseri a cui però non si riesce a dare una risposta.
Fino a quando l’amichetta della bimba più grande non raccoglie le confidenze della propria compagna di giochi: e spaventata ne parla subito con la propria madre, la quale avvisa la mamma delle bimbe.
E lì si apre un mondo. Di dolore, silenzi, minacce, paura.
Ma soprattutto un nuovo problema. L’abusante è minorenne ed il Tribunale competente è appunto quello dei minori. Ma è anche fratello del papà delle bambine e questo crea non pochi attriti in famiglia:
“pur rendendomi conto dell’assurdità, non riuscivo a perdonare a mio marito che ad abusare le nostre figlie fosse stato suo fratello minore.
Non gli perdonavo di stessere il fratello di un mostro!”.
Dalla famiglia peraltro arrivano i primi problemi:
“inizialmente ci minacciarono di morte. Poi addirittura cambiarono strategia offrendoci dei soldi per stare in silenzio”.
La madre però va avanti e denuncia appunto l’abusante.
Ma inizia un nuovo calvario.
“Veniamo noi periziati fino all’inverosimile, mentre non risulta che a lui sia successo lo stesso”.
Da allora (2006) è un via vai di assistenti sociali, psichiatri e quant’altro. La donna lascia il lavoro per stare più vicina alle bambine turbate da tutti i colloqui e pure il marito cambia lavoro, con una posizione che gli dà uno stipendio inferiore.
Sono passati quasi 6 anni ed ancora il Tribunale non si è pronunciato.
L’abusante resta libero.
Le vittime…no.http://www.massimilianofrassi.it/blog/2012
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