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sabato 24 novembre 2012

Violenza sulle donne: 98 vittime nel 2012





di Francesca Porta

 Secondo i dati raccolti da Telefono Rosa, in Italia viene uccisa una donna ogni due giorni 

Sono novantotto le donne uccise in Italia dall'inizio del 2012. Praticamente una ogni due giorni. Il dato, altamente allarmante, è stato diffuso ieri da Telefono Rosa, associazione che ogni giorno risponde alle richieste di aiuto di tante donne italiane vittime di violenza.
Secondo Telefono Rosa, appunto, nel 2012 si registra un'escalation di violenza nei confronti delle donne. Si è passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l'anno scorso, a uno ogni due giorni. Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza domestica: gli autori dei delitti, infatti, sono per lo più mariti, fidanzati ed ex partner.
Questi dati trovano conferma in quelli raccolti dall'Istat. Secondo l'Istituto di statistica, infatti, negli ultimi anni in Italia è aumentato il tasso di omicidi che avvengono in ambito familiare o sentimentale. E dato che solo il 15% delle vittime sono uomini, nella maggior parte dei casi si tratta di violenza sulle donne.
«È una mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile», ha dichiarato Maria Gabriella Carnieri, presidente di Telefono Rosa. «Non c'è una risposta adeguata a questa crescita inaudita di dati relativi alla violenza sulle donne».


Convenzione di Istanbul contro la violenza delle Donne

  Rospo_Brianzolo


Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle pari opportunità Elsa Fornero ha firmato a Strasburgo la convenzione di Istanbul contro la violenza delle donne: "La violenza contro le donne è orribile e ripugnante, e quella di oggi non è solo una firma formale: mi impegno a tornare a breve con la ratifica".
La Convenzione di Instambul è uno strumento giudiricamente vincolante in Europa per la creazione di strutture per combattere la violenza tramite la prevenzione, l’azione giudiziaria e il supporto alle vittime.
La Fornero si è impegnata ad accelerare possibilmente entro questa legislatura la ratifica parlamentare della convenzione, avendo anche l’appoggio di tutti i partiti.
Io credo che sia un grande passo in avanti su un problema serio e spesso dimenticato, in evidenza la protezione delle donne verso ogni forma di violenza, l’eliminazione della discriminazione al fine di una concreta parità tra i sessi, la promozione della cooperazione internazionale (perseguibilità penale sugli aggressori anche nel caso fuggano all’estero come spesso capita), la predisposizione di politiche per la protezione e l’assistenza in favore delle vittime.
Per chi volesse leggere la convenzione trovate il testo completo sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

http://www.style.it/news/dall-italia/2012/10/08/violenza-sulle-donne-98-vittime-nel-2012--una-donna-uccisa-ogni-due-giorni.aspx
http://blog.libero.it/fermatalibera/11608438.html

venerdì 9 novembre 2012

Bambina Triste


Scendono due lacrime,
disegnano sul viso solchi profondi,
scendono graffiando di ricordi gli occhi,
disegnando di sangue ciò che la mente nasconde
ciò che il cuore vorrebbe tacere.
L' orizzonte non è che un mero spiraglio di evasione,
ove l' anima cerca di giungere, ma la fatica è tanta,
troppa.
Tutto torna, tutto risorge,
come una nera fenice che dal fuoco del tempo rinasce
e nel suo volo altro non porta se non desolazione,
e l' immagine di una bambina sola,
di fronte allo specchio eterno
di ciò che cela dentro di sé,
nell'acuto grido di dolore che le sgorga dal cuore,
quando tutto intorno non c'è che silenzio,
e nessuno ascolta.
Nessuno sa. 
Poesia Eleision

domenica 4 novembre 2012

Le bambine vendute per dieci euro e altri orrori



Una bambina indigena di 10-12 anni in Amazzonia vale pochi euro. A volte solo un pacchetto di caramelle o una maglietta. A comprare l’innocenza delle bimbe sono quasi sempre uomini adulti con la pelle bianca ricchi e potenti, sicuri di rimanere impuniti. La polizia, infatti, archivia abitualmente le denunce delle madri delle bambine indigene stuprate.
LE 12 DENUNCE PRESENTATE – Sono gia’ 12 le denunce presentate nell’ultimo mese alle autorita’ di Sao Gabriel da Cachoeira, citta’ di 38 mila abitanti dell’Amazzonia, al confine con la Colombia. Le 12 ragazzine hanno gia’ messo a verbale le loro dichiarazioni che inchiodano nove uomini adulti, tra i quali figurano un imprenditore, alcuni commercianti, un ex politico, due militari e un meccanico, come rivela il quotidiano ‘La Folha de Sao Paulo’. Le bambine sono di etnia tariana, uanana, tucano e bare’ e vivono all’estrema periferia di Sao Gabriel da Cachoeira, dove il 90 per cento della popolazione e’ indigena.
MINACCE E RIFUGI – Dopo le denunce, le piccole vittime sono state minacciate e alcune di loro sono dovute fuggire per trovare rifugio da parenti lontani. A difendere le bambine di Sao Gabriel – scrive il giornale – c’e’ pero’ una missionaria coraggiosa e determinata: suor Giustina Zanato. Originaria di Marostica, in provincia di Vicenza, la missionaria salesiana, 63 anni, presta la sua opera al fianco dei piu’ poveri e indifesi dell’Amazzonia dal 1984.
I RISULTATI – “Abbiamo presentato numerose denunce, ma non abbiamo visto risultati. E’ molto triste pensare che chi dovrebbe far rispettare la legge non lo faccia”, ha detto la missionaria, che dal 2008 coordina il programma ‘Menina Feliz’, che assiste le bambine violentate e abbandonate. Nel centro di suor Giustina, le bambine vengono curate, vestite e rifocillate. In seguito possono anche imparare un mestiere seguendo corsi di cucito, artigianato e informatica. La missionaria ha testimoniato piu’ volte contro i responsabili degli abusi ma sostiene di non avere paura delle minacce di morte ricevute.
‘Giro per tutta la citta’ e non ho paura. So di svolgere il mio ruolo di religiosa e di persona appartenente alla famiglia indigena, che mi ha accolto cosi’ bene al mio arrivo in Brasile’, dice suor Giustina, che il giornale brasiliano paragona per coraggio ed impegno ad un’altra ‘eroina’ degli indios dell’Amazzonia: Dorothy Stang, la missionaria americana naturalizzata brasiliana uccisa con sei colpi di pistola nel 2005 ad Anapu, nello stato del Para’, per il suo impegno al fianco dei lavoratori ‘Sem terra’ contro la deforestazione.
SUOR DOROTHY – Piu’ volte minacciata di morte per il suo impegno contro l’occupazione illegale dei terreni degli indigeni da parte dell’industria clandestina del legname, suor Dorothy e’ un simbolo per gli indigeni dell’Amazzonia e il suo assassinio e’ stato definito dall’Ordine degli avvocati del Brasile ‘il crimine piu’ annunciato dalla morte di Chico Mendes’, il sindacalista ucciso a sua volta nel 1988 su ordine di alcuni latifondisti e diventato il simbolo della lotta ambientalista in Brasile e nel mondo. (ANSA)
http://www.giornalettismo.com/archives/580647/le-bambine-vendute-per-dieci-euro-e-altri-orrori/

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