Era il più crudele e pericoloso pedofilo attivo sul web.
Oltre 500 vittime, dagli 8 ai 10 anni, erano finite in un incubo a causa
sua.
-Redazione- Si faceva chiamare Maxi ed
era il più pericoloso e crudele pedofilo del mondo: per anni ha operato
su internet, riuscendo a far cadere nella propria trappola oltre 500 bambini, dagli 8 ai 10 anni, residenti in cinque differenti paesi: Argentina, Ucraina, Spagna, Cile e Perù.
E proprio del Perù, Maxi -il cui vero nome è Arturo Dedero Tello-
è originario. Appena 29enne, riusciva ad adescare tramite i social
network le proprie vittme e costringerle ad accontentarlo, inviandogli
video e foto pedopornografiche. Ora, però, è stato
posto in arresto e, a consentire l’operazione delle forze dell’ordine è
stata proprio una delle sue prede, una bimba delle Canarie che era stata
ripresa in un video hard.
Gli agenti, analizzando il filmato, che girava sui social network,
sono dunque riusciti a risalire all’identità della piccola e convincerla
a collaborare con la giustizia. Grazie a lei, con non poche difficoltà,
le forze dell’ordine sono state in grado di risalire, attraverso
l’analisi delle mail che a lei erano state inviate dal pedofilo, ad alcuni indirizzi IP e, conseguentemente, ai luoghi da cui agiva l’orco.
Il ventinovenne, nelle chat, riusciva a conquistare la fiducia delle proprie vittime attraverso la tecninca del “child grooming”. Fingendosi
un minorenne, riusciva a stringere un rapporto d’amicizia con le
bambine e, successivamente, farsi inviare materiale pornografico. A quel
punto, dunque, cominciava a ricattarle, minacciando di rendere i video e
le foto pubbliche, a meno che non avessero continuato a sottostare ai
suoi desideri. Spesso arrivava a richiedere alle piccole filmati in cui dovevano compiere amplessi con animali.
L’interpol ora sospetta che l’uomo fosse solo uno dei componenti di una più vasta rete criminale di pedofili.http://retelabuso.org/arrestato-il-pedofilo-piu-pericoloso-del-mondo-500-vittime-alcune-costrette-alla-zoorastia/
(AGENPARL) - Roma, 03 apr - "Gli
abusi sessuali a danno di minori, talvolta anche giovanissime vite,
costituiscono una delle forme peggiori di violenza che la nostra società
possa conoscere e che, purtroppo, rimane fra le meno denunciate: si
pensi al fatto che la maggior parte dei casi riguarda bambini o bambine
il cui abuso ha come scenario le mura domestiche o altri circuiti di
fiducia". Così la Ministra per le Pari Opportunità, lo Sport e le
Politiche giovanili, Josefa Idem, ha inteso richiamare l’attenzione
sulla celebrazione della 5° Giornata nazionale contro la pedofilia e la
pedopornografia che ricorre il prossimo 5 maggio.
"Fortunatamente l’Italia si è dotata,
già da molti anni, di uno dei sistemi normativi più avanzati in ambito
comunitario e internazionale, per quanto concerne il contrasto al
fenomeno. E grazie alla recente ratifica della Convenzione di
Lanzarote, il nostro Paese si è impegnato a garantire, oltre ad
un’efficiente azione di repressione del crimine, anche la massima
protezione delle vittime, ed efficaci misure di prevenzione di questo
turpe fenomeno" aggiunge la Ministra Idem.
"Conosco l'impegno costante del
Dipartimento per le Pari Opportunità – evidenzia la Ministra Idem – in
questo campo, attraverso sia il Comitato Interministeriale di
coordinamento per la lotta alla pedofilia (C.I.C.Lo.Pe),
per quanto riguarda la guida unitaria delle politiche in materia, sia
l’attività dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della
pornografia minorile, organismo strategico di studio e monitoraggio del
fenomeno. E sarà per me un punto d’onore, come ministra ed anche come
madre, riaprire a breve i lavori già proficui di questi importanti
organismi.
La Ministra Idem sottolinea, altresì,
come non vi siano "contesti o realtà che possano dichiararsi immuni da
questo fenomeno: è necessaria un’azione congiunta con il coinvolgimento
di tutti. La creazione di una cultura di prevenzione deve costituire
l’obiettivo primario nella lotta alla pedofilia". "Ed è proprio in
questo contesto - prosegue la Ministra Idem - che bene si inserisce la
creazione del portale web dell’Osservatorio per il contrasto della
pedofilia e della pornografina minorile, on line dallo scorso aprile,
che si presenta non solo come un modo per dare voce ad un’esigenza reale
dei nostri giorni, che è quello di conoscere il fenomeno, ma di farlo
proprio attraverso l’utilizzo di uno specifico canale, che è lo spazio
web, ambiente in cui ragazzi e adulti trascorrono buona parte della
giornata".
"Auspico – conclude Idem - che le
piccole vittime di questi crimini trovino la forza ed il coraggio di
denunciare ciò che hanno subìto, anche e soprattutto attraverso il
sostegno di reti familiari e sociali più consapevoli e protettive, che
possano aiutarli ad uscire dal silenzio e dalla solitudine in cui spesso
si chiudono. Ma soprattutto trovino la forza di ricominciare a
"nutrirsi di vita", quella vita che in parte già gli è stata sottratta".