21 settembre 2012 DI Temistocle Marasco | 232
Finalmente è stato approvato il disegno di legge sulla tutela dei minori che introduce i nuovi reati di istigazione alla pedofilia e alla pedopornografia [1] e l’adescamento di minorenni su internet (il c.d. grooming) [2]. Il testo (che ratifica la Convenzione del Consiglio d’Europa del 2007 per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, cosiddetta Convenzione di Lanzarote), era stato accolto, nell’inverno scorso, dalla Camera dei Deputati (http://www.laleggepertutti.it/992_minori-e-internet) ed era in attesa del vaglio del Senato. Ci sono voluti ben tre anni e sei letture parlamentari!
Vediamo nel dettaglio le novità.
- È stata introdotta la nuova figura del reato di istigazione o apologia di pratiche di pedofilia e pedopornografia: è il caso di chi, anche con mezzi telematici, pubblicamente istiga a commettere o fa l’apologia di delitti a sfondo sessuale nei confronti di minorenni (prevista la reclusione da tre a cinque anni). Il criminale non potrà invocare “a propria scusa, ragioni o finalità di carattere artistico, letterario, storico o di costume”.
-
È stato introdotto il nuovissimo reato di adescamento di minorenne su internet (grooming). Il grooming (letteralmente “prendersi cura”) è una tecnica con cui il criminale coltiva il rapporto con la vittima al fine di carpirne la fiducia con artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante internet (ad esempio mediante chat o social network) o altri mezzi di comunicazione. Lo scopo del reo è passare dall’incontro virtuale all’incontro reale (prevista la pena della reclusione da uno a tre anni).
- Viene inoltre specificamente punito il turismo sessuale.
-
La novità più interessante è l’istituzione presso il Ministero dell’Interno dell’Autorità Nazionale responsabile per la registrazione e conservazione dei dati sui condannati per reati sessuali.
Vengono previste più severe per il reato di maltrattamenti in famiglia [3] in danno dei minori. -
Novità anche sulle misure di prevenzione: la novità riguarda il divieto di avvicinamento a luoghi abitualmente frequentati da minori.
- Infine, sono stati raddoppiati i termini di prescrizione per i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne e violenza di gruppo.
[1] Art. 414 bis c.p.
[2] Art. 609 undecies c.p.
[3] Art. 572 c.p.
“La Legge per Tutti” è un portale che spiega e traduce, in gergo non tecnico, la legge e le ultime sentenze, affinché ogni cittadino possa comprenderle. I contenuti di queste pagine sono liberamente utilizzabili, purché venga riportato anche il link e il nome dell’autore). Sito amministrato dallo Studio Legale Avv. Angelo Greco (www.avvangelogreco.it). Nell’ambito del diritto civile, svolge consulenza alle imprese, diritto della rete e diritto d’autore, diritto dei consumatori, privacy, procedure espropriative.
http://www.laleggepertutti.it/15238_schedati-i-pedofili-in-un-registro-e-introdotti-nuovi-reati-istigazione-alla-pedofilia-e-pedopornografia-e-di-adescamento-online?doing_wp_cron
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venerdì 21 settembre 2012
mercoledì 19 settembre 2012
Pedofilia: il Senato approva la Convenzione di Lanzarote
Mercoledì, 19 settembre 2012 - 12:00:00
Il Senato ha approvato all'unanimità, con 262 sì, la ratifica della Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, siglata a Lanzarote nel 2007, che è quindi diventata legge anche nel nostro Paese.Il risultato sarà l'inclusione nel nostro codice penale, all'art. 414-bis, della parola pedofilia.
La Convenzione di Lanzarote è un un documento con il quale i paesi aderenti si impegnano a rafforzare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei rei, nonché per la tutela delle vittime.
L'obiettivo è contrastare quei reati che, come la pedopornografia, sempre più spesso vengono compiuti con l'ausilio delle moderne tecnologie e sono consumati al di fuori dai confini nazionali del Paese di origine del reo.
L'aula ha inoltre respinto due ordini del giorno della Lega, compreso quello che avrebbe impegnato il governo ad introdurre, per i condannati per abuso e sfruttamento sessuale dei minori, il trattamento di "blocco androgenico totale", piu' noto come castrazione chimica.
http://affaritaliani.libero.it/sociale/pedofilia-il-senato-lanzarote190912.html
lunedì 10 settembre 2012
Pedofilia: le vittime del “mostro di Marcinelle”
Il 13 agosto 1996 il belga Marc Dutroux, la moglie Michelle Martin e
un complice, Michel Lelièvre, vengono arrestati nell’ambito di
un’inchiesta sulla sparizione di una quattordicenne.
Due giorni dopo, il 15 agosto, cade davanti agli occhi di un Paese attonito la maschera del “mostro di Marcinelle”, che sarà giudicato colpevole di sequestro, violenza sessuale e sevizie ai danni di sei ragazzine, due da lui assassinate, altre due morte di fame e freddo nella prigione che aveva creato per le sue vittime.
La polizia, su indicazione di Dutroux, fa irruzione nel covo dell’orco, e trova ancora in vita Sabine Dardenne, 12 anni e Laetitia Delhez, 14 anni.
L’inchiesta si allarga, gli accusati continuano a parlare, e viene svelata la trama criminale del pedofilo. Vengono collegate altre sparizioni di bambine e ragazze tra il 1995 e il 1996 in tutto il Paese: quella di Julie Lejeune e Melissa Russo, di 8 anni, rapite a Grâce-Hollogne, vicino a Liegi, e di An Marchal, 17 anni, e Eefje Lambrecks, 19 anni, sequestrate a Ostenda, nel nord.
Sabinne Dardenne scompare il 28 maggio del 1996 da Tournai, nel Belgio occidentale e Laetitia Delhez il 9 agosto da Bertrix, nel sud-est del Paese.
La gioia per il ritrovamento di Sabine e Laetitia ancora in vita viene subito offuscata dalla scoperta dei resti delle altre 4 ragazzine, sotterrate in due giardini.
Impossibile la fuga per le sue giovani vittime. Il pedofilo aveva studiato come rendere invisibili dall’esterno le celle dell’orrore.
Nel dicembre del 1995 Dutroux viene incarcerato per furto. La moglie e il complice lasciano senza cibo e al freddo Julie e Melissa, che dopo più di otto mesi di stenti e violenze muoiono.
Nell’ottobre del 1996 più di 300mila persone scendono in piazza per la “marcia bianca”, a sostegno delle famiglie delle vittime e per protestare contro l’inefficienza del sistema giudiziario e della polizia, che ha lasciato agire indisturbato il mostro per troppo tempo.
Si parla addirittura di una rete di pedofilia, di cui Dutroux farebbe parte, con protezioni importanti. L’ipotesi non troverà fondamento.
La collera della gente raggiungerà il suo culmine quando nell’aprile del 1998, il serial killer riuscirà a scappare. Una fuga di poche ore, che però costerà il posto ai ministri dell’Interno e della Giustizia.
Il processo contro il mostro di Marcinelle ha luogo nel marzo 2004: Dutroux è condannato all’ergastolo, sua moglie a 30 anni di prigione, il suo complice a 25 anni.
More about: Assassinio, Belgio, Giustizia, Pedofilia
Due giorni dopo, il 15 agosto, cade davanti agli occhi di un Paese attonito la maschera del “mostro di Marcinelle”, che sarà giudicato colpevole di sequestro, violenza sessuale e sevizie ai danni di sei ragazzine, due da lui assassinate, altre due morte di fame e freddo nella prigione che aveva creato per le sue vittime.
La polizia, su indicazione di Dutroux, fa irruzione nel covo dell’orco, e trova ancora in vita Sabine Dardenne, 12 anni e Laetitia Delhez, 14 anni.
L’inchiesta si allarga, gli accusati continuano a parlare, e viene svelata la trama criminale del pedofilo. Vengono collegate altre sparizioni di bambine e ragazze tra il 1995 e il 1996 in tutto il Paese: quella di Julie Lejeune e Melissa Russo, di 8 anni, rapite a Grâce-Hollogne, vicino a Liegi, e di An Marchal, 17 anni, e Eefje Lambrecks, 19 anni, sequestrate a Ostenda, nel nord.
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La gioia per il ritrovamento di Sabine e Laetitia ancora in vita viene subito offuscata dalla scoperta dei resti delle altre 4 ragazzine, sotterrate in due giardini.
Impossibile la fuga per le sue giovani vittime. Il pedofilo aveva studiato come rendere invisibili dall’esterno le celle dell’orrore.
Nel dicembre del 1995 Dutroux viene incarcerato per furto. La moglie e il complice lasciano senza cibo e al freddo Julie e Melissa, che dopo più di otto mesi di stenti e violenze muoiono.
Nell’ottobre del 1996 più di 300mila persone scendono in piazza per la “marcia bianca”, a sostegno delle famiglie delle vittime e per protestare contro l’inefficienza del sistema giudiziario e della polizia, che ha lasciato agire indisturbato il mostro per troppo tempo.
Si parla addirittura di una rete di pedofilia, di cui Dutroux farebbe parte, con protezioni importanti. L’ipotesi non troverà fondamento.
La collera della gente raggiungerà il suo culmine quando nell’aprile del 1998, il serial killer riuscirà a scappare. Una fuga di poche ore, che però costerà il posto ai ministri dell’Interno e della Giustizia.
Il processo contro il mostro di Marcinelle ha luogo nel marzo 2004: Dutroux è condannato all’ergastolo, sua moglie a 30 anni di prigione, il suo complice a 25 anni.
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venerdì 7 settembre 2012
Turismo sessuale a caccia di bambini
Per
trovare la stessa propensione a viaggiare per motivi vacanza occorre
tornare al 1998. Una riduzione che colpisce trasversalmente le persone
di ogni età, sesso e condizione professionale ma che pesa in modo
particolare sulle famiglie più giovani. Crisi crisi crisi, non ci sono
soldi ed ovviamente non si va in vacanza. Con un ma, infatti nonostante
la crisi il drammatico fenomeno del turismo sessuale “tira” ancora
(consentitemi il gioco di parole).
Secondo Ecpat (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking) sono 80.000 i turisti sessuali di origine italiana. Il 60% sono occasionali, il 35% 16 abituali e il 5% pedofilo. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo il giro d’affari che ruota intorno al turismo sessuale minorile fattura tra gli 80 e i 100 miliardi di dollari annui (stime 2010). Le vittime sono bambini dei Paesi in Via di Sviluppo con un’età compresa tra i 13 e 17 anni.
Il
turismo sessuale che colpisce soprattutto i bambini, vittime indifese
di uno sfruttamento che spazia dalla pornografia alla prostituzione,
passando attraverso la tratta e i matrimoni precoci con il fine ultimo
di un facile guadagno. Secondo dati dell’UNICEF, lo sfruttamento sessuale minorile a fini commerciali coinvolge ogni anno circa un milione di bambini.
Ma le stime attendibili sono molto difficili da valutare, trattandosi
di un mercato clandestino che sfugge a ogni analisi. La Dichiarazione di
Stoccolma, adottata in occasione del Congresso mondiale contro lo
sfruttamento sessuale dei bambini (1996) definisce il Commercial Sexual Exploitation of Children (CSEC)
come “una forma di coercizione e di violenza contro i bambini (che) è
pari a lavoro forzato e a una forma contemporanea di schiavitù”. Il
carattere della transnazionalità e della globalità degli spostamenti ha
contribuito alla diffusione e all’ampliamento di questo fenomeno. Le
forme principali e interconnesse di sfruttamento sessuale commerciale
sono la prostituzione, la pornografia e la tratta per scopi sessuali.
Altre forme di sfruttamento comprendono il turismo sessuale infantile, i
matrimoni precoci e quelli forzati.
In Europa le partenze principali dei turisti sessuali si verificano da Germania,
Olanda, Regno Unito, Francia, Belgio, Spagna e Italia. Dal Continente
americano: Stati Uniti, Canada e Brasile. Le destinazioni prevalenti
sono Thailandia, Vietnam, Laos, Cambogia, Filippine, Nepal, Pakistan,
Russia, Taiwan, Cina, Sri Lanka, India, Indonesia, Brasile, Repubblica
Dominicana, Colombia, Messico, Venezuela, Cuba, Kenya. L’Oriente
e l’America Latina sono le principali mete del turismo sessuale
minorile, ed è proprio in queste aree che va concentrata tutta
l’attenzione nel coinvolgere e spronare il turismo locale a combattere
tali forme di schiavitù.
Come combattere il turismo sessuale minorile. Molti alberghi di questi Paesi oggi aderiscono a network internazionali di lotta al turismo sessuale. Una di queste reti è la ChildSafe Network,
nata nel 2005 in Cambogia da Friends International e oggi attiva anche
in Thailandia, Indonesia e Laos. Il turista, accedendo alle strutture
ricettive che espongono tali simboli, può essere certo di trovarsi in un
albergo sensibile al problema e di non collaborare all’incremento del
mercato sessuale locale. Un passo importante nella lotta contro il
turismo sessuale è stato infatti rappresentato in questi ultimi anni dal
tentativo di sensibilizzare il settore del turismo (dai tour operators,
agli alberghi, alle agenzie di viaggio, fino ad arrivare direttamente
al turista), e promuovere buone pratiche per un turismo maggiormente
responsabile. Ha fatto scuola in questo senso il “Programma di prevenzione e controllo dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori ai fini commerciali”
realizzato una decina di anni fa nella Repubblica Dominicana dalla
Cooperazione Italiana insieme all’UNICEF locale e ECPAT-Italia. Si
tratta sostanzialmente di far aderire gli operatori turistici a una
scelta “etica” che, oltre a creare un consenso diffuso e
internazionalmente riconosciuto sulla lotta allo sfruttamento sessuale
minorile, porta anche un miglioramento del posizionamento sul mercato e
presso l’opinione pubblica. Infine, per quanto riguarda il contributo
italiano, la DGCS finanzia e realizza direttamente ormai da diversi anni
numerose iniziative per la prevenzione e la lotta a tutte le forme di
abuso e di sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti. Nel Luglio
2007 il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (COE) ha adottato
la Convenzione di Lanzarote che ha visto la partecipazione attiva
dell’Italia in tutte le fasi della stesura del testo. La DGCS, in
particolare, ha contribuito proponendo e ottenendo di includere lo
strumento della cooperazione internazionale per assicurare una maggiore
capacità dei Paesi aderenti nel prevenire e contrastare i gravi fenomeni
oggetto della Convenzione. La Convenzione di Lanzarote risponde alla
necessità di elaborare nuovi strumenti vincolanti per gli Stati Parte di
contrasto allo sfruttamento e all’abuso sessuale dei minori.
Allo stato attuale, il testo è stato sottoscritto da 43 Stati membri del COE, fra i quali l’Italia.
Ad oggi sono 17 gli Stati ad averla ratificata. Per quanto concerne
l’Italia, un recente pronunciamento del Capo Dipartimento per le Pari
Opportunità, alla presenza del Ministro delegato Fornero, ha annunciato
la ripresa dell’iter parlamentare di ratifica della Convenzione, che
dovrebbe concludersi in tempi ravvicinati. Proprio al fine di promuovere
la ratifica e l’applicazione della Convenzione da parte dei Paesi
firmatari è in programma una grande Campagna informativa a cui partecipa
la DGCS insieme ad altre importanti istituzioni italiane impegnate sul
tema, riunite in un apposito Gruppo di Lavoro di cui fanno parte anche
il Consiglio d’Europa, il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Giustizia e l’Istituto
degli Innocenti di Firenze.
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