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lunedì 10 settembre 2012

Pedofilia: le vittime del “mostro di Marcinelle”

Il 13 agosto 1996 il belga Marc Dutroux, la moglie Michelle Martin e un complice, Michel Lelièvre, vengono arrestati nell’ambito di un’inchiesta sulla sparizione di una quattordicenne.
Due giorni dopo, il 15 agosto, cade davanti agli occhi di un Paese attonito la maschera del “mostro di Marcinelle”, che sarà giudicato colpevole di sequestro, violenza sessuale e sevizie ai danni di sei ragazzine, due da lui assassinate, altre due morte di fame e freddo nella prigione che aveva creato per le sue vittime.
La polizia, su indicazione di Dutroux, fa irruzione nel covo dell’orco, e trova ancora in vita Sabine Dardenne, 12 anni e Laetitia Delhez, 14 anni.
L’inchiesta si allarga, gli accusati continuano a parlare, e viene svelata la trama criminale del pedofilo. Vengono collegate altre sparizioni di bambine e ragazze tra il 1995 e il 1996 in tutto il Paese: quella di Julie Lejeune e Melissa Russo, di 8 anni, rapite a Grâce-Hollogne, vicino a Liegi, e di An Marchal, 17 anni, e Eefje Lambrecks, 19 anni, sequestrate a Ostenda, nel nord.
Sabinne Dardenne scompare il 28 maggio del 1996 da Tournai, nel Belgio occidentale e Laetitia Delhez il 9 agosto da Bertrix, nel sud-est del Paese.
La gioia per il ritrovamento di Sabine e Laetitia ancora in vita viene subito offuscata dalla scoperta dei resti delle altre 4 ragazzine, sotterrate in due giardini.
Impossibile la fuga per le sue giovani vittime. Il pedofilo aveva studiato come rendere invisibili dall’esterno le celle dell’orrore.
Nel dicembre del 1995 Dutroux viene incarcerato per furto. La moglie e il complice lasciano senza cibo e al freddo Julie e Melissa, che dopo più di otto mesi di stenti e violenze muoiono.
Nell’ottobre del 1996 più di 300mila persone scendono in piazza per la “marcia bianca”, a sostegno delle famiglie delle vittime e per protestare contro l’inefficienza del sistema giudiziario e della polizia, che ha lasciato agire indisturbato il mostro per troppo tempo.
Si parla addirittura di una rete di pedofilia, di cui Dutroux farebbe parte, con protezioni importanti. L’ipotesi non troverà fondamento.
La collera della gente raggiungerà il suo culmine quando nell’aprile del 1998, il serial killer riuscirà a scappare. Una fuga di poche ore, che però costerà il posto ai ministri dell’Interno e della Giustizia.
Il processo contro il mostro di Marcinelle ha luogo nel marzo 2004: Dutroux è condannato all’ergastolo, sua moglie a 30 anni di prigione, il suo complice a 25 anni.
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