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venerdì 10 febbraio 2012

Vaticano/ Simposio sulla pedofilia nel clero, l'omelia: "Siamo stati strumenti del male"

Parole amare quelle che, ieri sera, i vescovi e religiosi partecipanti al simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento", hanno pronunciato davanti al cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, nel corso della celebrazione penitenziale tenutasi nella chiesa romana di Sant'Ignazio. Hanno chiesto perdono un cardinale, un vescovo, un educatore, un superiore, un sacerdote, un religioso, un fedele. Il vescovo ha detto: "Abbiamo peccato, non abbiamo saputo ascoltare il dolore di molti piccoli. Abbiamo avuto paura e orrore del peccato che ci ha ferito perché, Signore, non abbiamo confidato nella tua promessa". Ed ha aggiunto: "Le nostre bocche che avrebbero dovuto annunciare il Vangelo sono chiuse dal dolore e dalla vergogna; le nostre mani che avrebbero dovuto essere imposte per guarire i malati, sono legate e impotenti. Eccoci umiliati davanti a te e davanti agli uomini, crocifissi dal male che ha sfigurato il volto della tua Chiesa. Siamo consapevoli che i nostri atti di riparazione non potranno mai cancellare quanto d'ingiusto è stato fatto, né lenire la bruciante ferita della nostra coscienza"

LE PAROLE DELLA VITTIMA - Alla liturgia ha preso la parola anche Marie Collins, irlandese, vittima di abusi sessuali da parte di un cappellano in ospedale all'età di 13 anni che rivolgendosi a Cristo crocifisso, ha detto: "Signore, oltraggiato dagli uomini, uomo dei dolori, è per noi pesante e difficile perdonare coloro che ci hanno fatto il male, solo la tua grazia può aprirci a questo dono: ti chiediamo la forza di unirci al perdono che dalla croce hai fatto scendere sull'umanità peccatrice come balsamo di guarigione perché la tua Chiesa sia sanata anche dal nostro perdono. 'Perdona loro'". La Collins ha commosso, e non poco, i partecipanti al Simposio raccontando la violenza e l'abuso subito, ricordando poi le frustrazioni, la depressione e la disperazione sofferta negli anni seguenti a causa del trauma subito e del rifiuto, da parte della gerarchia irlandese, di prendere sul serio le sue proteste. Ed ha affermato: "Il Simposio ha cambiato l'approccio della Chiesa nei confronti dell'abuso sessuale dei sacerdoti a danno dei minori". Non solo: per la Collins sarebbe utile considerare come nei vari paesi le conferenze episcopali stanno stendendo linee guida nazionali per la protezione dei minori che saranno presentate entro fine maggio, come richiesto da papa Benedetto XVI lo scorso anno. Marie ha anche ricordato che un vescovo africano le avrebbe detto di non aver mai considerato l'abuso perpetrato dai sacerdoti come un problema, ma di aver cambiato completamente prospettiva avendo sentito la testimonianza della Collins.

Il cardinal Sean Brady, Primate d'Irlanda (ricordiamo che l'Irlanda dal 2009 in poi è stata al centro di forti attacchi a causa della gestione della pedofilia nel clero e il Cloyne Report, voluto dal governo nel 2009, ha costretto il vescovo John Magee, ex segretario di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II alle dimissioni nel 2010 per aver coperto un caso di abuso), ha osservato che questa è stata per la Chiesa "una settimana importante" e di essersi sentito "rincuorato" dall'aver visto la gerarchia condividere esperienze e testimonianze in quest'incontro. Oggi si discute di selezione, formazione del clero e tutela giuridica delle vittime: un punto dolente su cui la Chiesa sta mostrando occhi aperti e determinazione.http://affaritaliani.libero.it/pedofilia-vaticano080212.html?refresh_ce

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